“Salve, sono Wolf il cane antidroga e risolvo problemi.” “Buongiorno, sono il preside e molti problemi non riesco ancora a risolverli.” “Mi ha chiamato, signor preside?” “Sì, l’ho chiamata perché alcuni miei studenti fanno uso di droghe e vorrei risolvere il problema.” “Non si preoccupi, questo è il mio lavoro”. Wolf gira per i corridoi, nei bagni, nelle aule. Passa in rassegna tutti gli studenti. Poi torna in presidenza. “Fatto.” “E cosa ha trovato?” “Nulla.” “E allora?” “Ho spaventato un po’ i ragazzi. E’ questo che serve. Il problema è risolto, vedrà.” “Se lo dice lei.” Il giorno dopo mi affaccio dalla finestra della scuola e vedo i soliti movimenti degli studenti che fanno uso di sostanze. Richiamo Wolf. “Guardi, qui è tutto come prima.” Wolf ritorna a scuola e ripete il solito giro. “Fatto.” “E cosa ha trovato?” “Una bustina in giardino.” “E che ci faccio?” “Nulla.” “Senta, lei sarà anche Wolf, ma non mi ha risolto nessun problema.” “La verità è che qui non ho trovato tossicodipendenti, solo studenti.” “Faccia poco lo spiritoso, perché di buonisti in giro ce ne sono fin troppi. Siamo sicuri che la droga c’è, noi siamo lo Stato e abbiamo il compito di far rispettare la legge. Dobbiamo reprimere, per il bene dei ragazzi.”. “Senta, io sono un cane e risolvo problemi da cani. E’ lei che dovrebbe fare educazione e curare le relazioni.” “Io l’educazione la faccio, ma mi servono cani e telecamere. Anche nei bagni, se possibile.” “Mi scusi, io sono sempre un cane e capisco poco. Ma lei dirige una scuola o una caserma?” “Lei non capisce nulla. Non c’è alcuna differenza. In entrambe ci vogliono ordine e disciplina.” “Ma lei, in fondo, perché mi ha chiamato?” “Beh, avevo un problema e cercavo qualcuno competente che me lo risolvesse.” “Ah, ecco.”
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