Per motivi francamente poco chiari, le iscrizioni a scuola sono slittate. Si potranno fare online tra il 21 gennaio e il 10 febbraio. Colgo l’occasione per qualche riflessione sulla scelta della “superiori”, quella più difficile perché, oltre alla scuola, bisogna individuare l’indirizzo di studi “giusto”. Mi permetto intanto di consigliare di partecipare personalmente agli Open Day. Entrare fisicamente nelle scuole e percepire l’”aria” che si respira è utile. Spesso i luoghi parlano, raccontano del tipo di lavoro che si fa in quegli ambienti. Spetta poi a noi, presidi e insegnanti, aiutare le famiglie nelle loro scelte spiegando bene identità e caratteristiche delle nostre scuole.

Le famiglie avranno il compito più difficile, cercare di capire le attitudini di ragazze e ragazzi. Molti studenti a diciannove anni, al termine del colloquio di maturità, non sanno cosa faranno dopo, figuriamoci se si possono avere le idee chiare a tredici. Però bisogna provarci. Può servire guardare alle valutazioni delle scuole medie, ma a volte sono fuorvianti. Capita, ad esempio, che uno studente abbia buoni voti solo perché l’insegnante è “generoso” o che vada male in una materia perché manca il feeling con il docente. Meglio ascoltare i suggerimenti di professori di cui ci si fida. Oppure affidarsi alle competenze di psicologi ed esperti di orientamento per consentire agli studenti di “guardarsi dentro” e prendere le decisioni migliori. Eviteremmo così altri errori che capitano. Quelli di ragazze e ragazzi che “seguono gli amici” e di genitori che impongono ai figli le proprie scelte.

Individuare la scuola giusta è complicato e troppo spesso studenti e genitori vengono lasciati soli. Può confortare sapere che non è una scelta irreversibile. Certo, sarebbe meglio indovinarla subito, ma, se si sbaglia, non è la fine del mondo. In qualunque momento è possibile cambiare scuola, come fanno in tanti. Magari, se accettiamo serenamente l’eventualità di ripensarci, eviteremo di farci attanagliare dall’ansia, che non è mai buona consigliera.