I recenti Governi di centrosinistra hanno investito miliardi in istruzione, eppure il mondo della scuola si è rivoltato contro. L’attuale Governo Lega-Cinquestelle annuncia un “risparmio” di cento milioni di euro, ma riscuote simpatie perché riduce le ore di scuola-lavoro ed elimina l’obbligatorietà delle prove Invalsi per l’ammissione alla maturità. Qualcosa non torna. Appare evidente che il Centrosinistra non sia riuscito a entrare in sintonia con il mondo della scuola, non abbia saputo confrontarsi con le forze sociali e condividere le sue scelte. Il Governo attuale ha invece fiutato gli animi e, con poche mosse un po’ furbe, è già riuscito a blandirli. Nessuna delle due strade appare però convincente. La scuola ha certamente bisogno di un profondo cambiamento. Ma il cambiamento non può avvenire senza i docenti e gli studenti. E nemmeno a costo zero. Se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo provare a farlo tutti insieme, ricominciando ad ascoltarci. E serve un Governo che faccia meno proclami e cominci a investire davvero su chi educa i nostri figli.
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