Sabato scorso a Bologna si è tenuta “Tutta un’altra scuola”, una manifestazione nazionale che presenta esperienze innovative di educazione. Il teatro era gremito di docenti e presidi, che hanno espresso la frustrazione di lavorare spesso in scuole anonime, imprigionate dai lacci della burocrazia e da atteggiamenti attenti più alle forme che alla sostanza. Per questo hanno accolto con entusiasmo i racconti di chi sta provando a cambiare le cose. Si sono sentiti rincuorati, incoraggiati a credere che un’altra educazione è ancora possibile. La scuola ha un forte bisogno di essere liberata, per restituire agli insegnanti il piacere del proprio lavoro. Occorre ripartire dal riconoscimento dei nostri desideri. Come ha fatto Valerio, un ragazzo di 13 anni che qualche giorno fa è salito in bicicletta e ha cominciato a pedalare come un forsennato. Lo hanno ritrovato a 130 km da casa. «Volevo andare a vedere il mare», ha dichiarato. L’anno scolastico ricomincia. La scuola non rinunci ai propri sogni. Prenda la bicicletta e vada a cercarsi il proprio mare.
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