Ci sono leader che subiscono pesanti sconfitte e non si domandano perché. Ci sono scuole che perdono iscritti senza farsene una ragione. Ci sono insegnanti che mettono tante insufficienze e pensano sempre che i ragazzi non hanno voglia di studiare. Ci sono studenti che, quando prendono brutti voti, dicono che gli insegnanti non sanno spiegare. Ci sono genitori di figli che si comportano male a cui non viene mai in mente che il problema possa essere la loro educazione. Siamo un Paese così. Non accettiamo di perdere. E, quando capita, ce la prendiamo con gli altri. Con gli avversari, con l’arbitro, con il destino cinico e baro. E’ forse la questione principale della nostra società. Perché se, di fronte alle sconfitte, non riconosciamo i nostri errori, non potremo mai crescere. Ma evidentemente alcuni politici e alcuni educatori non se lo possono permettere. Devono mostrare i muscoli per nascondere le proprie debolezze. Nel caos in cui ci troviamo, personalmente ho trovato una bussola. Mi fido solo delle persone che si sono mostrate capaci di chiedere scusa.
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