Una studentessa di 14 anni decide di “fare forca” a scuola. Nulla di strano, se non le venisse un’idea. Delle sue amiche che frequentano un altro istituto le raccontano di una compagna che non si è mai vista. Allora lei si mette d’accordo con loro e decide di fingere di essere la ragazza assente. Va in quella scuola e si siede nel posto libero. Le insegnanti ci cascano. Le parlano, la accolgono. Lei regge benissimo la parte. Ale 11 però non ha più voglia di stare lì e va via. Nelle settimane successive riprende a frequentare la sua vera scuola. Ma poi smette. Il coordinatore di classe chiama ripetutamente al cellulare lei e la sua mamma. Senza esito. Un giorno, provando al telefono di casa, la madre finalmente risponde. E scopre che la figlia le aveva bloccato sul cellulare la ricezione di chiamate dai telefoni della scuola e del coordinatore di classe, in modo da evitare che venisse contattata. Un fenomeno. Uno dei tanti. Con i quali servono soluzioni creative, non le solite ricette preconfezionate che spesso utilizziamo.
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