In questi giorni è scomparso Zygmunt Bauman, il sociologo più famoso. Questa una delle sue frasi più celebri: «Non è vero che la felicità significa una vita senza problemi, la vita felice deriva dal superamento dei problemi, dal risolvere le difficoltà». Nel campo dell’educazione è un tema molto discusso. C’è chi vorrebbe proteggere i ragazzi da qualunque difficoltà e chi li lascia sempre soli ad affrontarle. Nella scuola, c’è chi carica gli studenti di compiti convinto che alla loro crescita serva essere temprati al sacrificio e chi ritiene di coltivare il loro benessere evitando qualunque forma di disagio. E’ però un po’ una falsa questione. L’idea che si impari di più in condizioni di sofferenza deriva da una vecchia concezione della scuola, che andrebbe superata. I ragazzi crescono sicuramente meglio in un contesto sereno ed accogliente. Ma Bauman ha ragione. La felicità vera si raggiunge attraverso il superamento delle difficoltà. Allora meglio lavorare sull’autonomia e sulla responsabilità dei ragazzi. Cerchiamo di tirarli su intelligenti e dotati di senso critico, capaci di riconoscere i problemi e di affrontarli da soli. Se serve, devono poter contare su di noi. Ma stiamo al loro fianco, non davanti.