Oggi vorrei parlare di un tema delicato e trascurato. Quello di bambini e ragazzi che vivono esperienze di maltrattamenti o abusi. Sono molti di più di quelli che immaginiamo. E, per ogni caso che viene alla luce, ce ne sono tanti altri che rimangono coperti, nascosti. Per mille motivi. Vergogna, paura, timore delle conseguenze.

Va detto con chiarezza che il sistema di intervento e supporto dello Stato in questi casi non funziona come dovrebbe. Le famiglie sono spesso il luogo dove si manifesta il problema. Le scuole non sono preparate a intercettare e accogliere queste problematiche. Le forze dell’ordine mettono paura e si va da loro solo per emergenze (a volte nemmeno). I servizi sociali non sono conosciuti, molti non hanno idea di come contattarli. In tutta questa situazione, bambini e ragazzi rimangono soli, senza sapere a chi chiedere aiuto e come farlo.

Poi c’è un’altra questione. Le istituzioni parlano poco tra loro. Faccio un solo esempio. A volte chiamano a scuola le forze dell’ordine perché hanno avuto una segnalazione e devono raccogliere la testimonianza di uno studente minorenne in modo riservato. Le scuole naturalmente si mettono a disposizione. Un poliziotto e una psicologa incontrano il ragazzo o la ragazza in un’aula “protetta”. Poi vanno via senza riferire nulla per privacy. Tutto finisce nelle mani di un magistrato che valuta se e come procedere con le indagini. Solo che, salvo casi di immediato pericolo, passano spesso molti mesi. In questi mesi nessuno sa nulla, nessuno si parla. Ma i ragazzi fanno filtrare cose. E ci raccontano spesso del loro disorientamento. Non hanno più sentito nessuno, non sono stati attivati supporti psicologici, non capiscono cosa succede. Chiedono a noi, che non sappiamo nulla. Naturalmente non è sempre così, ma queste storie accadono.

Per questo voglio fare un appello alle diverse istituzioni. Conosciamoci meglio, collaboriamo di più, definiamo procedure condivise per migliorare l’efficacia e la tempestività dei nostri interventi. E apriamo una riflessione sugli adulti violenti. Per il bene di bambini e ragazzi maltrattati.