In un intervento di qualche giorno fa Ernesto Galli della Loggia ha proposto dieci misure al nuovo ministro dell’Istruzione. La più significativa è la reintroduzione della predella, il piano sopraelevato in legno dove poggiavano una volta le cattedre. Così il docente stava qualche decina di centimetri sopra il livello degli studenti e si rendeva chiaro chi fosse a comandare. “La sede propria della democrazia non sono le aule scolastiche”, chiosa il noto intellettuale. Fra l’altro, Galli della Loggia suggerisce l’obbligo per legge di alzarsi in piedi all’ingresso dei docenti. Stupisce che non abbia rispolverato anche le bacchettate sulle dita e gli studenti in ginocchio sui ceci. L’idea che la scuola possa recuperare la serietà perduta alzando le cattedre o abolendo la democrazia può venire in mente solo a chi sa poco di scuola e di educazione. Le cattedre più alte sono scorciatoie per i piccoli e i mediocri. I veri insegnanti basano la loro autorevolezza su competenza, passione e dialogo con i ragazzi. Non su un asse di legno.
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