Siamo tutti preoccupati dal rialzo dei contagi. Anche se erano largamente previsti e viene da stupirsi di chi se ne stupisce. Sapevamo che sarebbe arrivata la difficile fase di convivenza con il virus. Chiudere pezzi di Paese è una soluzione facile e sbagliata. Significa di fatto imporre il rispetto delle regole con atti autoritari, rinunciando al lavoro difficile e paziente di costruire il senso civico e lo spirito di comunità. Dovremmo avere invece il coraggio di stare in battaglia e assumerci le nostre responsabilità.
Tra le tante risposte sbagliate, chiudere le scuole è la più sbagliata di tutte. Le scuole sono state gli unici posti chiusi per quattro mesi, con le conseguenze che tutti conosciamo. Psicologiche, sociali, economiche. Dopo mille dichiarazioni pubbliche sulla priorità della scuola, si chiede di interrompere le lezioni in presenza dopo meno di un mese dal loro avvio. Per il bene del Paese, naturalmente. Ma il bene del Paese non si può perseguire sempre danneggiando le fasce più deboli, sacrificando l’istruzione e la cultura.
Nel frattempo succedono cose che fanno riflettere. Stanno per svolgersi i concorsi per insegnanti, un’opportunità importante e attesa nella storia umana e professionale di tante persone. E succede che, se si è in quarantena o con la febbre, si viene esclusi e non si ha la possibilità di ripetere la prova. Non si capisce perché non sia possibile spostare il concorso in tempi migliori o almeno prevedere una prova suppletiva. Così sta capitando che gli insegnanti si inventino mille strade per rimanere a casa e non correre rischi. Ma succede anche altro. Un professore va in classe e racconta agli studenti del suo concorso. Dice che lui intende continuare a venire a scuola, però per precauzione indosserà sempre la mascherina, nonostante che in aula non ci sia l’obbligo. E poi chiede agli studenti se possono fare altrettanto nei giorni precedenti al concorso. Ma i ragazzi, che gli sono molto affezionati, reagiscono istintivamente: «No, prof, cominceremo a metterla da subito». Un esempio di responsabilità sociale, la strada giusta per sconfiggere il virus.
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