Ascoltando alcuni racconti di scuola sembra che insegnanti e studenti stiano su fronti opposti. E che genitori, preside e opinione pubblica debbano necessariamente schierarsi dall’una o dall’altra parte. Una tesi confermata da un refrain che gira sempre più spesso nella scuola. «Una volta tutti stavano dalla parte dei professori e si dava torto agli studenti. Giustamente. Ora invece si difendono gli studenti e la colpa è sempre dei professori. Dove andremo a finire?». Male, andremo a finire. Ma andremo a finire male se le ragioni si daranno in modo pregiudiziale, senza guardare il merito delle cose. Tutti possono avere ragione e torto. Preside, insegnanti, studenti e genitori. Il compito della scuola dovrebbe essere quello di ascoltare e poi prendere delle decisioni. Caso per caso. Abbandonando le difese d’ufficio e stando dalla parte di tutti, non di qualcuno. In un recente intervento sul valore del limite, Recalcati invitava a trovare un punto di incontro tra Legge e Desiderio. E’ quello che dovremmo cercare di fare, interpretando in modo nuovo il ruolo del Padre. Un Padre che tesse pazientemente il filo del discorso educativo avendo come unico riferimento il Bene Comune.
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