La questione delle vacanze fa discutere da sempre il mondo della scuola. Presidi e direttori amministrativi stanno perdendo il diritto al riposo per l’aumento abnorme della burocrazia. Tra i docenti le differenze sono eccessive. C’è chi stacca a metà giugno e riprende a settembre, chi fa i canonici 36 giorni di ferie e chi lavora quasi sempre, anche d’agosto. Qualcosa non torna. Gli studenti in genere hanno tre mesi di vacanze. Francamente troppi. Avanzo una proposta. Riorganizziamo l’anno scolastico in tre trimestri: un primo che va da settembre a Natale, un secondo da Natale a Pasqua e un terzo da Pasqua a fine giugno. Al termine del primo e del secondo periodo si potrebbero prevedere pause di 15 giorni e poi d’estate una sospensione di due mesi, luglio e agosto. A inizio settembre la scuola riprenderebbe con attività di recupero o di preparazione al nuovo anno. Per fare questo, servirebbe però anche abolire gli esami di riparazione. Se vogliamo cambiare davvero la scuola, dovremmo ripensare il rapporto tra tempo di studio/lavoro e tempo di riposo. Potrebbe essere uno dei compiti che ci diamo per le vacanze. Nel frattempo, a partire da oggi, questa rubrica si interrompe. Buone vacanze a tutti. Ci rivediamo a settembre.
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