Ognuno di noi è un libero cittadino e, in un Paese democratico, può esprimere liberamente le proprie opinioni politiche. Ma, in quanto preside di una scuola pubblica, la mia posizione è diversa. La scuola pubblica è la scuola di tutti. Italiani e stranieri, ricchi e poveri, persone di destra, di centro e di sinistra. Tutti devono essere accolti e rispettati allo stesso modo. Per questo, anche se i tempi sono strettissimi, in occasione delle prossime elezioni, proverò ad organizzare un incontro tra i rappresentanti di tutti i partiti/coalizioni, gli studenti maggiorenni e il personale, nel quale ogni parte politica possa presentare il proprio programma e discuterlo con il mondo della scuola, in modo che ognuno si faccia la sua libera opinione. Mi pare un atto doveroso per una scuola, tanto più in un tempo in cui tutti non fanno altro che parlare del valore dell’educazione civica. Negli anni scorsi, in occasione delle elezioni politiche, ho sempre cercato di organizzare questo incontro. Qualche volta ci sono riuscito, altre volte no. Le ultime volte no. Per responsabilità del PD e di alcuni partiti di sinistra che “non volevano confrontarsi con i fascisti”, salvo poi averlo fatto in televisione e da altre parti. Ribadisco la mia posizione.
Trovo doveroso organizzare un confronto elettorale a scuola e proverò a realizzarlo. Lo farò prendendo la scheda elettorale e invitando tutti coloro che sono presenti sulla scheda. Tutti. Sono un rappresentante dello Stato e non spetta a me, in quanto preside, giudicare se lo Stato fa bene o fa male a consentire ad alcuni partiti di stare sulla scheda. Come cittadino posso farlo, come preside no. Troverei anzi assurdo che, come preside, mi mettessi a fare discriminazioni sulla base delle mie idee politiche perché oggi lo potrebbe fare un preside di sinistra, domani un preside di destra. E salterebbe qualunque principio civile. La scuola è il luogo di tutti, deve rappresentare un laboratorio di pluralismo e di democrazia. Quindi continuerò a invitare tutti e mi auguro che tutti accettino il confronto. Poi, come sempre, ognuno si assumerà le proprie responsabilità, la scuola e la politica.
Invito quindi già da ora pubblicamente tutti i partiti (poi lo farò personalmente quando gli schieramenti saranno definitivi) a venire al Marco Polo per presentare e discutere il proprio programma politico con studenti maggiorenni, docenti e Ata.
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