Qualche giorno fa all’ITT “Marco Polo” di Firenze è venuto a mancare, per un malore improvviso, il vicepreside Salvatore Manduca. Un insegnante umanamente e professionalmente straordinario, che ha dedicato la sua vita alla scuola. Era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Serio, corretto, generoso, aveva buoni rapporti con tutti ed era amato da tutti. Lascia un vuoto incolmabile, come dimostrano le tantissime persone, insegnanti, genitori, studenti, che hanno voluto ricordarlo con parole commosse e testimonianze d’affetto. Siamo abituati a considerare uomini di Stato quelli che occupano importanti posizioni di potere, dai quali però non sempre arriva il buon esempio. Forse dovremmo invece ricordarci più spesso di rendere onore ai tanti cittadini comuni come Salvatore Manduca, che tutti i giorni silenziosamente svolgono con dedizione e passione il proprio lavoro contribuendo in modo determinante al rinnovamento della società. Se tutti servissero lo Stato e le persone come ha fatto lui, saremmo certamente un Paese migliore.
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