Volevo scrivere un pezzo sull’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale e ho pensato di chiederlo a ChatGPT. Questo è quello che è venuto fuori.
«Il tintinnio delle campane segna l’ultimo giorno di scuola prima delle attese vacanze natalizie. Gli studenti, carichi di eccitazione, affollano i corridoi con zaini e risate. Le aule risuonano di chiacchiere festose mentre gli insegnanti concludono gli ultimi argomenti con un sorriso complice. Il profumo di dolci natalizi si mescola all’aria, creando un’atmosfera magica.
Le lezioni si trasformano in momenti di celebrazione, con giochi e attività a tema natalizio. I corridoi si trasformano in un tripudio di addobbi, e le classi si riempiono di colori natalizi. Gli studenti scambiano regali e auguri, creando legami ancora più saldi.
La campanella dell’uscita suona, annunciando l’inizio delle vacanze. Gli studenti escono dalla scuola con entusiasmo, pronti per immergersi nell’atmosfera festosa. Le strade si riempiono di ragazzi che condividono progetti per le vacanze e piani per la festa di Natale.
L’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale è un momento di gioia condivisa, un’occasione per festeggiare l’anno trascorso e anticipare le gioie delle festività. Gli studenti si allontanano con sorrisi radianti, pronti per creare memorie indimenticabili durante le tanto attese vacanze natalizie».
Non ho ancora capito granché di come funziona questa storia dell’intelligenza artificiale. E credo di non essere il solo. Leggo e rileggo quello che ha prodotto ChatGPT. È scritto in buon italiano. E forse otterrebbe una valutazione positiva in molte classi. Ma personalmente lo trovo terribile. Una sequenza di banalità e retorica piuttosto insopportabile. Nella realtà della mia scuola festeggiamenti prevedibili ci sono effettivamente stati. Ma è avvenuto anche altro.
Alcuni ragazzi hanno cantato e suonato al pianoforte. Altri hanno discusso di un amico di un’altra scuola che si è suicidato. Uno psicologo si è esibito con la sua cornamusa. Un ragazzo Down diplomato è tornato per salutare compagni e insegnanti e tutti si sono commossi. Una professoressa si è lamentata della confusione perché i suoi studenti dovevano fare il compito.
Tutte cose che ChatGPT non aveva previsto. E che forse non può prevedere. Fortunatamente. L’intelligenza artificiale ci aiuterà certamente in futuro. Nel frattempo, mi terrei stretta l’imprevedibilità dell’intelligenza umana.
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