Al Liceo Artistico di Porta Romana c’è agitazione. Alcuni studenti vorrebbero occupare la scuola. Nonostante la contrarietà di molti. E nonostante i tentativi di dialogo della preside e degli insegnanti. Chi è per l’occupazione in genere si sente portatore unico della Giustizia e della Verità. Impone il proprio punto di vista, fa fatica ad accettare le posizioni degli altri, protesta sulla pelle dei compagni. Dimenticando che la scuola pubblica è il luogo di tutti: studenti, insegnanti, preside, personale Ata. Dove ognuno esprime le proprie idee, ma nel rispetto delle procedure democratiche. L’occupazione non pone solo un problema di legalità. Apre una questione culturale, forse addirittura estetica. Barricarsi dentro una scuola è un rituale vecchio e triste. E’ l’idea che per essere liberi occorra imprigionarsi. E’ la libertà senza responsabilità. Ma i ragazzi di Porta Romana hanno arte e talento per essere altro. Per sorprendere, provocare, emozionare senza mettere una parte della scuola contro l’altra. Chi oggi vuole cambiare davvero le cose dovrebbe unire più che dividere. Per ritrovare tutti insieme un ideale collettivo, il senso di far parte di una stessa comunità.
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