Le interrogazioni programmate sono uno dei tormentoni della scuola, che danno luogo a un teatro straordinario. «Buongiorno ragazzi. Come previsto dal calendario concordato, oggi interrogo Rossi, Santi e Magazzini». «Prof, Santi e Magazzini non ci sono». «Come non ci sono? Ieri c’erano!». «E oggi non ci sono». L’insegnante si altera. «Ragazzi, così non si può continuare. Le interrogazioni programmate sono un modo per venirvi incontro. Se non le rispettate, si annullano». «Prof, è inutile che si arrabbi con noi che ci siamo. Dovrebbe prendersela con gli assenti». «Stai zitta tu che la volta scorsa alla tua interrogazione programmata non c’eri». «Veramente ero malata». «E guarda caso ti sentivi male proprio il giorno dell’interrogazione. Era chiaramente una forca!». «Lo sa che potrei denunciarla? Non ha alcuna prova». «Va bene, va bene. Io però devo interrogare tre persone. Quindi, vediamo… al posto di Santi e Magazzini vengano Forni e Bianchi». Ma Forni si ribella. «Non è giusto, io non ho studiato perché c’erano le interrogazioni programmate». «Tu devi studiare sempre. Vieni interrogato o no?». «No». «Allora ti metto impreparato». Il giorno dopo in presidenza ci sono i genitori di Forni a protestare. Sipario. Domani si replica.
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