Non ci sono solo i diciannovenni alle prese con la maturità. Ci sono anche gli adulti dei corsi serali. Se ne parla poco, troppo poco. In questi giorni sono a fare gli esami con una classe dell’Istituto Agrario, una bella scuola di Firenze. Si sente negli insegnanti la passione per il proprio lavoro, così come il forte legame che li unisce a chi frequenta il serale. E colpiscono i racconti degli studenti.
C’è Salvatore, bancario siciliano. «Lavoro in banca da 33 anni. Dopo 25 anni anche un ergastolano viene liberato. Con questo corso mi sto costruendo la mia via di fuga». C’è Micaela, commessa sarda di un supermercato. Sta cercando i soldi per comprare un terreno e avviare un’attività agricola, ma, nel frattempo, studia per acquisire le competenze necessarie. C’è Margherita, che è già ingegnere. Razionale, concreta, determinata ha deciso di tornare nella sua Calabria per mettere su una fattoria didattica. C’è Gianni, artigiano fiorentino, che studia con ammirevole impegno per aprirsi una seconda possibilità di vita e di lavoro. C’è Andrea, serio, preparato, che ha fatto politica e si commuove quando si parla di curdi. C’è Marco, straordinario tassista fiorentino, che si è così affezionato al serale da metterne la pubblicità sul suo taxi. «Ho interrotto la scuola dopo uno scontro con un professore, ma me ne sono pentito. Poi è nata la passione per l’orto e un giorno ho visto la promozione del corso serale. Mi sono iscritto ed è stata un’esperienza fantastica». La famiglia lo ha sempre sostenuto. La moglie assiste all’esame, i figli lo aspettano fuori. Quando racconta del suo rapporto con la terra gli brillano gli occhi. C’è Martina, trentenne vivace e idealista. «Ho fatto Scienze Politiche per cambiare il mondo. Poi mi sono laureata in economia perché pensavo che il rinnovamento passasse da lì. Alla fine ho capito che la chiave di tutto è l’ambiente. Nel terreno dei miei genitori è nata la passione per l’apicoltura e sto cercando di farne un lavoro. Mi serviva imparare delle cose. Per questo sono venuta qui». C’è Lorenzo, che da una vita fa il giardiniere. “Ho lavorato per famiglie importanti, ma le persone che mi hanno dato maggiore soddisfazione sono state quelle più semplici». Mentre parla dei suoi cavalli, si emoziona. Il suo senso etico colpisce.
Le scuole serali sono realtà particolari che svolgono un ruolo sociale fondamentale. Insegnano il valore della competenza e offrono una seconda possibilità a chi non ha potuto studiare o vuole prendere altre strade. Ad alcuni regalano il sogno di un nuovo lavoro, ad altri il piacere di coltivare una passione. Sono comunque la porta per una vita diversa. Chi vuole cambiare il Paese dovrebbe venire qui e imparare da chi ha avuto il coraggio di cambiare sé stesso, rimettendosi in gioco con impegno e sacrificio. Ascoltare le loro storie è una lezione per tutti.
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