Qualche tempo fa alcuni ragazzi si recano in palestra con gli insegnanti. Al termine delle attività, uno di loro va negli spogliatoi per riprendere le sue cose e non trova più il suo giubbotto di marca. E’ molto dispiaciuto e i suoi genitori minacciano di sporgere denuncia. Provo a raccogliere un po’ di informazioni e viene fuori il nome di un “sospettato”. Lo faccio chiamare, ma lui nega. Gli dico che, se non si ritrovasse il giubbotto, potrebbero esserci conseguenze. Aspetto un po’, inutilmente. Sento allora il padre. E’ consapevole che il figlio non si comporta bene, ma, in assenza di prove, non intende assumersi alcuna responsabilità. Un paio di giorni dopo si presenta da me la nonna. “Ho saputo di questa storia. Mio nipote è una testa calda, ci sono problemi in famiglia e non voglio che passi un guaio. Non so se faccio bene, ma tenga. La prego di darli ai genitori del ragazzo a cui è sparito il giubbotto. Però nessuno deve sapere di me, nemmeno i genitori di mio nipote”. Mentre parla, mi porge una busta con una somma di denaro corrispondente al valore del giubbotto. Ci penso un po’, poi decido di accettarla e di fare quello che mi chiede la nonna. Nel fantastico mondo degli adulti e degli adolescenti succede anche questo.
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