Il dramma iraniano sta passando sotto silenzio. Coperto da tutto. Dalla guerra, dagli eventi naturali, dalle nostre piccole beghe quotidiane. E naturalmente da Sanremo. Ma una scuola che si rispetti ha il dovere di parlare oggi di Iran. Per moltissime ragioni. Ma sostanzialmente perché in quella vicenda si nasconde il senso più profondo del nostro fare educazione. Così nelle scorse settimane ho espresso l’intenzione di fare qualcosa. Un professore ha raccolto la sollecitazione e organizzato un incontro con rappresentanti iraniane dell’Associazione “Donna, Vita, Libertà”. Lo abbiamo trasmesso in diretta streaming in modo che studenti e insegnanti potessero seguirlo da tutte le aule.
È stato emozionante. All’inizio ho fatto un saluto, richiamando il senso dell’iniziativa e facendo un appello. «Ringrazio di cuore le donne iraniane per essere qui e l’insegnante che le ha invitate. Se vogliamo davvero che la scuola formi cittadini, dobbiamo essere in contatto con quello che succede nel mondo. In Iran è in corso una rivoluzione per la libertà e la democrazia, portata avanti soprattutto da donne e ragazzi straordinari, che spesso vengono incarcerati e uccisi. Quello che succede in Iran riguarda anche noi. La loro battaglia è la battaglia di tutti. Vorrei che la nostra scuola desse il proprio contributo, nel suo piccolo, alla causa iraniana. Chiedo a studenti e insegnanti di capire insieme quale possa essere».
Inizia l’incontro. Il professore e le donne iraniane fanno una ricostruzione storica per aiutare i ragazzi a capire come siamo arrivati alla situazione di oggi. Poi c’è la parte più toccante, quando si raccontano le storie e si proiettano le immagini dei ragazzi morti durante le manifestazioni. Le giovani donne iraniane parlano della loro vita, dei loro giorni di scuola e di quello che non è a loro consentito. «Entrando qui ho visto due studenti che si baciavano. Ho provato una sensazione indescrivibile. Per voi è un fatto normale, da noi sarebbe impossibile». Alla fine dell’incontro erano tutti commossi e hanno discusso di come sviluppare il legame tra la scuola e la comunità iraniana. Vedremo cosa nascerà dall’intelligenza e dalla fantasia di adulti e ragazzi. Ma qualcosa va fatto. Perché è davvero inaccettabile che, mentre una parte del mondo combatte con il sangue per la libertà e i diritti, noi qui siamo ancora a fare le battaglie per il sei meno.
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