E’ vero, Greta Thunberg è una ragazza straordinaria. E’ riuscita a smuovere milioni di coscienze in tutto il mondo, ha scosso ragazzi e adulti, gente comune e uomini di potere. E’ anche vero che in queste occasioni circola molta ipocrisia. Ci sono studenti che venerdì scorso hanno manifestato solo per saltare la scuola, perché di ambiente in realtà sanno poco e gliene importa poco. Ci sono cittadini che riscoprono il problema dell’inquinamento solo per un giorno, però nel resto dell’anno continuano a danneggiare l’ambiente in mille modi. E ci sono politici che strumentalizzano la storia di Greta per lanciare proclami e fare promesse elettorali, ma non spiegano perché quando sono al Governo non fanno tutto quello che dovrebbero fare. Detto questo, si stenta a credere che qualcuno abbia reagito con irritazione alla vicenda di Greta Thunberg e non voglia vedere la bellezza di quello che sta succedendo. Greta è una ragazza di sedici anni che si preoccupa autenticamente di salvare il mondo in cui vive. Riesce a coinvolgere tante persone e a far diventare virale la sua protesta, fino a produrre la nascita del movimento studentesco internazionale “Fridays for Future”. E poi interviene in contesti istituzionali con parole di una chiarezza e di una semplicità disarmanti. Scusate se è poco, verrebbe da dire. Davvero non si capisce perché non salutare con gioia l’iniziativa di Greta e il fatto che tanti ragazzi siano stati sensibilizzati sulle tematiche ambientali, decidendo (finalmente!) di scendere in piazza. Questo però non può bastare. Dai giovani, dagli adulti, dalle scuole, da tutte le istituzioni adesso ci si aspetta che arrivino segnali concreti, un cambio di passo vero nei comportamenti quotidiani. Ma c’è un altro risvolto nella storia della ragazza svedese che va sottolineato. Greta Thunberg ha la sindrome di Asperger, un disturbo che rientra nello spettro delle sindromi autistiche. Questo rende ancora più straordinaria la sua vicenda e più sgradevoli le reazioni scomposte e talvolta isteriche che si sono registrate in questi giorni, anche da parte di personaggi pubblici. Evidentemente la storia di Greta ha un altro elemento di straordinarietà. Tocca corde profonde della nostra identità e ci rivela quello che siamo, umanamente e socialmente. Ma quello che sta facendo Greta fortunatamente va oltre le miserie e il cinismo di qualcuno. Il fatto che abbia la sindrome di Asperger dice in fondo che per provare a cambiare il mondo non occorre essere supereroi. Basta avere ideali forti e provare a sostenerli con coerenza. Una lezione per tutti, che arriva da un’adolescente. Con buona pace di quelli che tutti i giorni gettano discredito sulle nuove generazioni e rimpiangono i bei tempi andati. Che poi spesso tanto belli non erano davvero.