E’ ormai chiaro a tutti che la questione del Coronavirus è sfuggita di mano. Si sono esasperati i toni, si è creato un allarme eccessivo rispetto al pericolo reale, sono stati presi provvedimenti indiscriminati, come la chiusura delle scuole su ampie aree geografiche, nonostante che i casi fossero isolati e circoscritti. Adesso è iniziato il dietrofront. Si sta cercando di ritrovare una condizione di normalità. Eppure nelle scuole la normalità non si è mai persa.
In questi giorni in Toscana studenti e insegnanti stanno regolarmente svolgendo le lezioni senza lasciarsi andare a reazioni isteriche o comportamenti fuori luogo. Si registra solo qualche richiesta particolare. «Ieri sono stata in vacanza in Lombardia, posso rientrare a scuola?». «Domani avevamo programmato una visita al museo, possiamo andare?». «Manca il sapone nei bagni, è possibile rimetterlo, magari insieme a dei disinfettanti?». Certo, c’è anche qualcuno particolarmente guardingo, che, ad esempio, evita di avvicinarsi a chi è stato in malattia o a chi rientra dal Nord Italia. E i sospetti appestati lo raccontano un po’ sconfortati. «Sa che mi sono avvicinato a lei per salutarla, ma ho visto che si è ritratta timorosa?». Ma, a parte singoli episodi, la situazione è assolutamente tranquilla. Nel delirio che ha attraversato il Paese, la Toscana si è distinta per un atteggiamento composto e razionale. La scuola, come al solito, è un termometro del Paese e può ben rappresentare l’aria che si respira.
In tutte le scuole abbiamo dovuto annullare decine di viaggi di istruzione che coinvolgevano centinaia di ragazzi. I viaggi rappresentano un costo importante per le famiglie e un momento molto atteso dagli studenti. Eppure, di fronte all’annullamento e all’incertezza sulla possibilità di ottenere risarcimenti adeguati, le reazioni sono state straordinariamente civili. Tutti si sono resi conto della situazione e sono rimasti pazientemente in attesa che le cose si chiariscano. Chi ha preso contatti con la scuola per chiedere informazioni lo ha fatto generalmente con correttezza e spirito di collaborazione encomiabili. Oggi, ad esempio, ha chiamato una mamma. «Il viaggio di mio figlio è stato annullato. Capisco il momento particolare, però vorrei sapere se è possibile avere un rimborso. Sa, stiamo attraversando un momento economicamente difficile e per noi sarebbe importante riavere quei soldi. Mi auguro facciate il possibile per recuperarli».
E’ fondamentale che tutti contribuiscano a riprendere il controllo della situazione. Servono buon senso e profilo basso, gli strumenti migliori per sconfiggere il Coronavirus. In Toscana molti cittadini e istituzioni stanno tenendo un comportamento esemplare. Il segno inequivocabile che la tradizione civica di questa regione rappresenta una risorsa preziosa che ritorna utile nei momenti di difficoltà.
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