In una classe non facile stiamo provando a fare un particolare percorso didattico ed educativo. Ma non siamo ancora riusciti a trovare la quadra. Nonostante un gran lavoro, i risultati scolastici non sono quelli attesi. E sul piano delle relazioni si alternano momenti di sintonia ad altri di tensione. È la scuola, bellezza, verrebbe da dire.
Decido di andare in classe e fare un discorso cercando di valorizzare le cose buone ed evidenziare le criticità. Poi chiedo di darmi il loro punto di vista. Lamentano un atteggiamento poco comprensivo da parte di alcuni insegnanti. Prendo atto, ma cerco di metterli di fronte anche alle loro responsabilità. Poi li invito a fare un passo con gli insegnanti per cercare un confronto, mettendo un punto su quello che è successo e ripartendo da nuove basi.
Quando esco, non so se il mio intervento sia servito a qualcosa. Ma mi dicono che nelle ore successive i ragazzi hanno effettivamente hanno avuto un chiarimento con qualche professore. Una studentessa di origine straniera, che non parla benissimo italiano e per questo era intimorita a intervenire in classe davanti a tutti, ha messo per iscritto i suoi pensieri e me li ha fatti avere dopo.
«Dico che se c’è un po’ di indifferenza tra me e gli insegnanti, perché so che a volte non capisco gli argomenti perché non parlo italiano e le altre lingue, ma penso che ci sia bisogno di un po’ di sostegno da parte degli insegnanti, faccio del mio meglio per capire, ma a volte sono arroganti e non sono empatici, la verità è che se vengo qui è per aiutarmi, non per sentire indifferenza o sapere che devo imparare tutto da solo. Se imparassi da sola non ho bisogno di venire a scuola, è meglio che continui a lavorare e non studio più o se non lo faccio da solo. Molte volte mi dicono ho chiesto se non capisce, ho chiesto, ho chiesto, ma non sanno quanto sia difficile chiedere. Studio da sola ma mi manca solo una spinta da parte loro perché so che da sola non sto facendo bene, è il loro lavoro insegnarmi e il mio imparare e impegnarmi. Mi considero una brava studentessa ma quando mi ignorano o semplicemente fanno come se non facessi parte della classe»
Conosco gli insegnanti, questi giudizi mi sembrano un po’ severi. Ma, se questo è quello che sente la ragazza, dobbiamo farci i conti. Durante il mio colloquio con la classe, un’altra studentessa aveva detto: «Non vengo più a scuola volentieri». Ecco, tutto può succedere, tranne questo.
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