Alla fine dell’anno scolastico in molti scrivono per chiedere cambiamenti. Che riguardano loro stessi o gli altri. Ci sono ragazzi (e famiglie) che chiedono di cambiare classe o scuola perché non si trovano bene. Poi ci sono rappresentanti di studenti o genitori che vorrebbero cambiare insegnante, con argomenti alcune volte fondati, altre volte no. E infine ci sono insegnanti che esprimono il desiderio di non avere più le classi con le quali non hanno avuto feeling.
Personalmente credo molto nel cambiamento, tanto che in presidenza ho fatto scrivere la nota frase “Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose”. E nella mia scuola sono state introdotte molte novità. Tutta la nostra vita è poi in fondo un percorso di cambiamento. Aggiungere esperienze diverse dà stimoli che possono essere salutari. La questione del cambiamento però è molto delicata e merita, a mio giudizio, un approfondimento.
Intanto, se è vero che il cambiamento è importante, lo è altrettanto la “continuità”. Ci sono cose che hanno bisogno di tempo per essere comprese e consolidate, per acquisire valore, per dare gli effetti desiderati. Per questo la ricerca ossessiva del cambiamento non va bene e a volte indica una patologia. Ci sono momenti in cui bisogna fermarsi, fare una pausa per ascoltare e ascoltarsi. Momenti che dovremmo imparare a riconoscere e accogliere. E poi c’è un’altra questione.
C’è spesso davvero troppa fretta di cambiare appena si trova qualcosa che non ci torna. Non si ha pazienza, non ci si sforza abbastanza di affrontare le difficoltà. Questo succede in famiglia, con i compagni o con i figli, succede in politica e succede anche nella scuola. Un atteggiamento molto rischioso. Si potrebbero raccontare molte storie di persone che cambiano troppo rapidamente e poi altrettanto rapidamente vorrebbero tornare indietro. Solo in questo anno scolastico noi abbiamo consentito eccezionalmente a due studentesse di cambiare classe e dopo poche settimane hanno detto che ci avevano ripensato.
La fine delle lezioni è un momento di bilanci per tutti. Comprensibilmente. Sarebbe il caso che ognuno di noi riflettesse a fondo su quello che ha funzionato o non ha funzionato. Cercando di capire se è meglio proseguire sulla stessa strada o prenderne un’altra. Sono scelte difficili. Per provare a non sbagliare, dovremmo essere obiettivi e onesti con noi stessi. Una dote particolarmente rara.
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