Il mestiere del preside è uno dei più belli del mondo. Poter condividere la passione degli insegnanti e la tenerezza degli studenti è un privilegio. Ogni sera si torna a casa ubriachi delle storie di vita incontrate. Storie comuni e storie straordinarie. Ma anche storie drammatiche. Ieri mi hanno raccontato di un ragazzo che ha improvvisamente scoperto di avere una malattia gravissima, forse incurabile. Non è certamente la prima storia difficile. Ma questa mi è rimasta addosso. Per mille aspetti davvero strazianti. Per questo, mi spiace, ma oggi non ce la faccio a scrivere il pezzo per la mia rubrica settimanale. Cedo volentieri il mio spazio a una studentessa, Svetlana. In questi giorni ha condiviso una riflessione che trovo bellissima. Un lampo nel buio.
«Scegliere è un po’ come schiantarsi su una staccionata. Un po’ come fare un incidente in bici, buttarsi da uno scoglio. Perché rischiare tutto ciò. L’uomo ha plasmato una parola così bella. Il forse. Se dovessi immaginarmi il forse come una cosa sarebbe un cuscino. Così morbido. Così comodo. Perché dovrei appoggiarmi ad un pilastro di pietra? Perché non restare appoggiati al soffice cuscino dei forse. Il forse è fantastico, sia chiaro. Apre mille vie nell’immaginario. Milioni di possibilità. Anche in assenza di esse stesse. Sogni. Aspettative. Le scelte sono difficili. Una volta che hai scelto ci vai per forza a schiantarti sulla staccionata. Ma magari la staccionata si rompe e al di là ci trovi un qualcosa che mai avresti immaginato. Nemmeno tra la miriade di aspettative che un forse può darti. Una volta che ti lanci da quello scoglio, smetti di immaginarti di che colore possa essere il fondo dell’oceano. Lo vedi. Lo vivi. E sì, a volte le scelte sono un po’ come un incidente in bici. Fanno male. Se sbagli strada e vedi la macchina all’ultimo istante senza poter evitare lo schianto. Ma altre volte ti tuffi dallo scoglio e capisci che l’acqua non è così fredda. I forse sono comodi ma alla fine resti sempre dove sei. Le scelte sono scomode, perché ti portano avanti, magari anche a cose a cui non avresti voluto. Sono scomode, perché te ne chiederanno il motivo. Ma si sceglie perché è importante proseguire ed è ciò che è giusto fare. E non si deve spiegare perché… Forse».
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