Ho apprezzato le dichiarazioni di Stefano Massini, nuovo direttore artistico del Teatro della Pergola, sulla volontà di apertura ai giovani e alla scuola. Colgo l’occasione per alcune considerazioni, da cittadino e da dirigente scolastico.

A Firenze esistono molte realtà teatrali, grandi e piccole, tradizionali e sperimentali, alcune delle quali svolgono un prezioso lavoro sociale e culturale. Non sempre questo lavoro è stato adeguatamente riconosciuto, non sempre il dialogo tra loro ha funzionato. E qualche volta si è avuta la sensazione che mancasse una visione generale, un progetto culturale chiaro per la città nel quale si individuasse lo specifico contributo del teatro. Per iniziare un nuovo corso sul territorio, oltre che alla Pergola, credo sarebbero importanti due cose. Primo: la creazione di un tavolo tra amministrazione, teatri e altri soggetti della società civile per definire, nel rispetto delle diversità di ognuno, una politica condivisa. Secondo: un modo più efficace ed equo di assegnare le risorse perché talvolta è sembrato che procedure, tempi e criteri di distribuzione non consentissero a tutti di realizzare al meglio le proprie attività.

Per quanto riguarda la scuola, cercherei di chiudere definitivamente il tempo delle “truppe cammellate” di studenti a teatro. Portare la scuola a teatro e il teatro a scuola è fondamentale. Ma ha senso solo se riusciamo a far scoprire ai ragazzi la magia di quel mondo, affascinandoli ed appassionandoli. Serve aiutarli a diventare pubblico competente, a scoprire cosa c’è dietro le quinte, a farli diventare protagonisti costruendo con loro alcune iniziative.

In questi anni di scuola mi sono convinto che nulla ha il potere trasformativo del teatro. Ho visto ragazzi timidi salire con sicurezza su un palco, corpi imbranati diventare disinvolti, bocche cucite aprirsi e dire cose straordinarie, studenti bocciati ritrovare autostima. E ho visto infelici “ritrovare i propri cenci” ed essere felici.

Per questo mi auguro che possa iniziare davvero una “stagione teatrale” nuova. In tutti i sensi.